Il saggio è un tributo a Davide Zordan e alla sua opera a dieci anni dalla prematura scomparsa. Dopo una rapida rassegna del suo itinerario intellettuale, l’analisi si concentra sulla sua visione della teologia come intelligenza critica della fede, in cui immaginazione e sensibilità svolgono un ruolo fondamentale. L’enfasi sulla concretezza dell’esperienza di fede spiega anche il secondo elemento che viene preso in esame nell’articolo: la centralità epistemica della collaborazione tra teologia e cultural studies. Il saggio si conclude con il tentativo di ricavare dagli ultimi scritti di Zordan un’immagine ambiziosa e fiduciosa della teologia del futuro.
L’enigma di una fede resiliente. Davide Zordan e il futuro della teologia
Costa P.
2025-01-01
Abstract
Il saggio è un tributo a Davide Zordan e alla sua opera a dieci anni dalla prematura scomparsa. Dopo una rapida rassegna del suo itinerario intellettuale, l’analisi si concentra sulla sua visione della teologia come intelligenza critica della fede, in cui immaginazione e sensibilità svolgono un ruolo fondamentale. L’enfasi sulla concretezza dell’esperienza di fede spiega anche il secondo elemento che viene preso in esame nell’articolo: la centralità epistemica della collaborazione tra teologia e cultural studies. Il saggio si conclude con il tentativo di ricavare dagli ultimi scritti di Zordan un’immagine ambiziosa e fiduciosa della teologia del futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
