In tre recenti progetti sviluppati dal MUSE il laboratorio di fabbricazione digitale ha svolto un ruolo chiave nell’innovazione dei sistemi e dei processi di documentazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. Il primo progetto qui presentato riguarda l’esposizione di un cranio di Homo neanderthalensis. A partire dalla tomografia del reperto e dalla sua stampa 3D, è stato possibile fabbricare un supporto ostensivo ad hoc, che ha consentito di minimizzare la manipolazione del reperto e garantire una miglior protezione nelle fasi di allestimento ed esposizione. Nel secondo progetto, i trilobiti delle collezioni del MUSE sono stati scansionati con l’obiettivo di creare repliche fisiche utili a fini educativi. Il terzo progetto ha avuto per obiettivo l’implementazione della collezione osteologica di confronto con stampe 3D di reperti provenienti da altri musei, minimizzando la necessità di richieste di prestito e annullando i rischi di conservazione legati alla frequente manipolazione degli stessi.

Fabbricazione digitale per la valorizzazione del patrimonio museale: tre casi studio al MUSE-Museo delle Scienze di Trento Tecniche di conservazione

Elisa Mariarosaria Farella;
2017-01-01

Abstract

In tre recenti progetti sviluppati dal MUSE il laboratorio di fabbricazione digitale ha svolto un ruolo chiave nell’innovazione dei sistemi e dei processi di documentazione, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. Il primo progetto qui presentato riguarda l’esposizione di un cranio di Homo neanderthalensis. A partire dalla tomografia del reperto e dalla sua stampa 3D, è stato possibile fabbricare un supporto ostensivo ad hoc, che ha consentito di minimizzare la manipolazione del reperto e garantire una miglior protezione nelle fasi di allestimento ed esposizione. Nel secondo progetto, i trilobiti delle collezioni del MUSE sono stati scansionati con l’obiettivo di creare repliche fisiche utili a fini educativi. Il terzo progetto ha avuto per obiettivo l’implementazione della collezione osteologica di confronto con stampe 3D di reperti provenienti da altri musei, minimizzando la necessità di richieste di prestito e annullando i rischi di conservazione legati alla frequente manipolazione degli stessi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11582/334010
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