Com’è successo che dal mutuo soccorso, dalle lotte collettive e dai fini comuni si sia passati a questo grande vuoto della solidarietà- e delle identità- tra i lavoratori? E’ curioso che, mano a mano che la data di inizio dell’entrata in fabbrica tra gli intervistati si fa più recente, il ruolo delle persone politicamente impegnate nella formazione dei lavoratori si fa meno rilevante, fino quasi a scomparire del tutto verso la metà degli anni Novanta. Prima erano i sindacati, i più anziani, chi aveva avuto esperienze politicamente significative all’interno della fabbrica, ad essere a disposizione della formazione dei nuovi arrivi, di modo che l’ideologia politica giocasse un ruolo fondamentale nel costruire l’identità dei lavoratori. Fino al decennio Ottanta non si entrava in fabbrica senza una certa consapevolezza politica del ruolo del lavoro operaio nel sistema sociale. Progressivamente, però, alla formazione delle nuove leve si è sostituito un diffuso lassismo, accompagnato dall’idea che la libertà individuale autoreferenziale e autosufficiente fosse più importante del vago e concetto di “classe”, e dalla rivendicazione dei più giovani ad un diritto alla realizzazione personale al di là del contesto operaio, e infine dal crollo dell’utopia comunista, contingenze che hanno dato sempre meno rilievo alla figura dei formatori politici.

"Ma la fabrica comunque noi lamiamo”: operai di oggi, operai di ieri

S. Hejazi
2010-01-01

Abstract

Com’è successo che dal mutuo soccorso, dalle lotte collettive e dai fini comuni si sia passati a questo grande vuoto della solidarietà- e delle identità- tra i lavoratori? E’ curioso che, mano a mano che la data di inizio dell’entrata in fabbrica tra gli intervistati si fa più recente, il ruolo delle persone politicamente impegnate nella formazione dei lavoratori si fa meno rilevante, fino quasi a scomparire del tutto verso la metà degli anni Novanta. Prima erano i sindacati, i più anziani, chi aveva avuto esperienze politicamente significative all’interno della fabbrica, ad essere a disposizione della formazione dei nuovi arrivi, di modo che l’ideologia politica giocasse un ruolo fondamentale nel costruire l’identità dei lavoratori. Fino al decennio Ottanta non si entrava in fabbrica senza una certa consapevolezza politica del ruolo del lavoro operaio nel sistema sociale. Progressivamente, però, alla formazione delle nuove leve si è sostituito un diffuso lassismo, accompagnato dall’idea che la libertà individuale autoreferenziale e autosufficiente fosse più importante del vago e concetto di “classe”, e dalla rivendicazione dei più giovani ad un diritto alla realizzazione personale al di là del contesto operaio, e infine dal crollo dell’utopia comunista, contingenze che hanno dato sempre meno rilievo alla figura dei formatori politici.
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