Lo studio della relazione tra processi lavorativi e innovazione tecnica attraversa trasversalmente tutte le discipline che si occupano dell’analisi organizzativa. L’attenzione si concentra spesso sull’introduzione di nuovi strumenti in un contesto lavorativo per osservare i processi innescati e gli esiti. Più di rado si considerano i processi di lunga durata e gli esiti a lungo termine dell’innovazione tecnologica nonché lo stratificarsi delle diverse innovazioni che nel tempo conducono a rendere gli ambienti lavorativi tecnologicamente densi. Questo lavoro si propone di affrontare questi temi a partire da una analisi empirica del “lavoro di congiunzione”, una serie di attività apparentemente marginali tramite le quali gli operatori umani consentono ai sistemi informatici di rimanere allineati. L’interesse per il lavoro di congiunzione risiede nell’essere un sottoprodotto indesiderato dei processi di innovazione che prende la forma, ad esempio, del ricopiare note e biglietti temporanei, trasferire dati tra i diversi supporti digitali e cartacei, inputare manualmente dati e altro ancora. Il caso osservato riguarda la gestione dell’informazione in un reparto ospedaliero oncologico a dieci anni dalla introduzione di una cartella clinica informatizzata e chiamato a rispondere ad un flusso continuo di innovazioni tecnologiche nel più ampio contesto nel quale opera. Il lavoro empirico è stato condotto tramite interviste e osservazione partecipante (shadowing) con lo scopo di mettere a fuoco l’origine del lavoro di congiunzione, l’analisi di dettaglio della sua esecuzione e, infine, il mutamento del contenuto professionale di chi è deputato a svolgerlo. I risultati mostrano come il procedere dei processi di innovazione guidati dal personale medico si accompagni ad una delega implicita al personale infermieristico rispetto all’esecuzione di un crescente lavoro di gestione dati. L’esito complessivo è la trasformazione del reparto in un ambiente tecnologicamente denso per le infermiere chiamate tramite il lavoro di congiunzione tra sistemi ad assicurare la continuità del flusso di informazioni interno e il coordinamento con l’esterno. I risultati evidenziano come gli effetti della stratificazione tecnologica non si ripercuotano in maniera omogenea su tutti gli attori organizzativi. Sebbene rappresentato come transitorio e accidentale, il lavoro di congiunzione emerge dal lavoro di ricerca qui esplorato come un tratto caratterizzante e costitutivo degli ambienti tecnologicamente densi, rappresentando dunque un’unità di analisi utile a specificare (e comprendere) meglio le caratteristiche di tali ambienti e delle relazioni asimmetriche degli attori organizzativi che li popolano.
“Le infermiere sanno quello che i medici vogliono”: il lavoro di congiunzione nei TDE
Piras, Enrico Maria;
2014-01-01
Abstract
Lo studio della relazione tra processi lavorativi e innovazione tecnica attraversa trasversalmente tutte le discipline che si occupano dell’analisi organizzativa. L’attenzione si concentra spesso sull’introduzione di nuovi strumenti in un contesto lavorativo per osservare i processi innescati e gli esiti. Più di rado si considerano i processi di lunga durata e gli esiti a lungo termine dell’innovazione tecnologica nonché lo stratificarsi delle diverse innovazioni che nel tempo conducono a rendere gli ambienti lavorativi tecnologicamente densi. Questo lavoro si propone di affrontare questi temi a partire da una analisi empirica del “lavoro di congiunzione”, una serie di attività apparentemente marginali tramite le quali gli operatori umani consentono ai sistemi informatici di rimanere allineati. L’interesse per il lavoro di congiunzione risiede nell’essere un sottoprodotto indesiderato dei processi di innovazione che prende la forma, ad esempio, del ricopiare note e biglietti temporanei, trasferire dati tra i diversi supporti digitali e cartacei, inputare manualmente dati e altro ancora. Il caso osservato riguarda la gestione dell’informazione in un reparto ospedaliero oncologico a dieci anni dalla introduzione di una cartella clinica informatizzata e chiamato a rispondere ad un flusso continuo di innovazioni tecnologiche nel più ampio contesto nel quale opera. Il lavoro empirico è stato condotto tramite interviste e osservazione partecipante (shadowing) con lo scopo di mettere a fuoco l’origine del lavoro di congiunzione, l’analisi di dettaglio della sua esecuzione e, infine, il mutamento del contenuto professionale di chi è deputato a svolgerlo. I risultati mostrano come il procedere dei processi di innovazione guidati dal personale medico si accompagni ad una delega implicita al personale infermieristico rispetto all’esecuzione di un crescente lavoro di gestione dati. L’esito complessivo è la trasformazione del reparto in un ambiente tecnologicamente denso per le infermiere chiamate tramite il lavoro di congiunzione tra sistemi ad assicurare la continuità del flusso di informazioni interno e il coordinamento con l’esterno. I risultati evidenziano come gli effetti della stratificazione tecnologica non si ripercuotano in maniera omogenea su tutti gli attori organizzativi. Sebbene rappresentato come transitorio e accidentale, il lavoro di congiunzione emerge dal lavoro di ricerca qui esplorato come un tratto caratterizzante e costitutivo degli ambienti tecnologicamente densi, rappresentando dunque un’unità di analisi utile a specificare (e comprendere) meglio le caratteristiche di tali ambienti e delle relazioni asimmetriche degli attori organizzativi che li popolano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.