Premessa. Nella Provincia di Trento vi sono 6 ospedali periferici e due ospedali centrali, e solo questi ultimi sono dotati di reparti di anatomia patologica. Attualmente il servizio di diagnostica intraoperatoria viene effettuato tramite i) trasferimento del patologo, oppure ii) trasporto dei campioni a mezzo ambulanza. La tecnologia informatica e delle telecomunicazioni propone soluzioni per l’attivare dei servizi di diagnosi intraoperatoria remota mediante microscopia robotizzata. Con un tale sistema il patologo può effettuare la diagnosi a distanza dal proprio computer dal quale è in grado di comandare remotamente il microscopio robotizzato situato vicino alla sala operatoria dell’ospedale periferico. Scopo del lavoro. Avviare una sperimentazione per la diagnosi intraoperatoria remota a supporto dell’attività chirurgica negli ospedali periferici della Provincia di Trento. Tale sperimentazione, iniziata nel giugno 1997, si svolge nell’ambito di un progetto di teleconsulto grazie ad un progetto finanziato dal Ministero della Sanità. Materiali e metodi: La strategia seguita ha portato alla progettazione e all’implementazione di un proprio sistema costruito in “casa`. La progettazione del sistema ha visto coinvolti più attori fra cui: ITC-IRST, Anatomia Patologica Ospedale S.Chiara di Trento e della Casa di Cura S Pio X di Milano, e Leica Microsystems S.p.A., Milano. Il sistema di telemicroscopia robotizzata (TMR) sviluppato prevede la trasmissione statica di immagini statiche selezionate dall’osservatore remoto. Per la validazione del sistema si sono valutati 70 preparati consecutivi di esami estemporanei al congelatore effettuati presso l’Anatomia Patologica Ospedale S.Chiara di Trento. I preparati sono stati visionati da tre patologi sia utilizzando il sistema di TMR sia utilizzando la visione microsopica ottica convenzionale (MO). Si è quindi valutata la concordanza tra le diagnosi effettuate dallo stesso patologo con i due metodi ottenendo valori compresi tra il 98 ed il 99% per quanto attiene alla rilevanza clinica delle diagnosi formulate, e tra 88 e 97% per quanto attiene alla precisa definizione diagnostica delle lesioni; i casi in cui la diagnosi è stata differita all’esame definitivo è stato paragonabile con le due metodiche (12% per i casi osservato in TMR e 10% per i casi in MO). Conclusioni. I risultati di questo studio sono incoraggianti ed hanno consentito di programmare una sperimentazione sul campo che comincerà nel prossimo inverno, utilizzando nella pratica clinica un microscopio robotizzato in un ospedale periferico collegato con la anatomia patologica dell’ospedale centrale

Attivazione di un sistema di diagnosi intraoperatoria remota per mezzo della telemicroscopia robotizzata: l`esperienza di Trento

Demichelis, Francesca;Eccher, Claudio;
1999-01-01

Abstract

Premessa. Nella Provincia di Trento vi sono 6 ospedali periferici e due ospedali centrali, e solo questi ultimi sono dotati di reparti di anatomia patologica. Attualmente il servizio di diagnostica intraoperatoria viene effettuato tramite i) trasferimento del patologo, oppure ii) trasporto dei campioni a mezzo ambulanza. La tecnologia informatica e delle telecomunicazioni propone soluzioni per l’attivare dei servizi di diagnosi intraoperatoria remota mediante microscopia robotizzata. Con un tale sistema il patologo può effettuare la diagnosi a distanza dal proprio computer dal quale è in grado di comandare remotamente il microscopio robotizzato situato vicino alla sala operatoria dell’ospedale periferico. Scopo del lavoro. Avviare una sperimentazione per la diagnosi intraoperatoria remota a supporto dell’attività chirurgica negli ospedali periferici della Provincia di Trento. Tale sperimentazione, iniziata nel giugno 1997, si svolge nell’ambito di un progetto di teleconsulto grazie ad un progetto finanziato dal Ministero della Sanità. Materiali e metodi: La strategia seguita ha portato alla progettazione e all’implementazione di un proprio sistema costruito in “casa`. La progettazione del sistema ha visto coinvolti più attori fra cui: ITC-IRST, Anatomia Patologica Ospedale S.Chiara di Trento e della Casa di Cura S Pio X di Milano, e Leica Microsystems S.p.A., Milano. Il sistema di telemicroscopia robotizzata (TMR) sviluppato prevede la trasmissione statica di immagini statiche selezionate dall’osservatore remoto. Per la validazione del sistema si sono valutati 70 preparati consecutivi di esami estemporanei al congelatore effettuati presso l’Anatomia Patologica Ospedale S.Chiara di Trento. I preparati sono stati visionati da tre patologi sia utilizzando il sistema di TMR sia utilizzando la visione microsopica ottica convenzionale (MO). Si è quindi valutata la concordanza tra le diagnosi effettuate dallo stesso patologo con i due metodi ottenendo valori compresi tra il 98 ed il 99% per quanto attiene alla rilevanza clinica delle diagnosi formulate, e tra 88 e 97% per quanto attiene alla precisa definizione diagnostica delle lesioni; i casi in cui la diagnosi è stata differita all’esame definitivo è stato paragonabile con le due metodiche (12% per i casi osservato in TMR e 10% per i casi in MO). Conclusioni. I risultati di questo studio sono incoraggianti ed hanno consentito di programmare una sperimentazione sul campo che comincerà nel prossimo inverno, utilizzando nella pratica clinica un microscopio robotizzato in un ospedale periferico collegato con la anatomia patologica dell’ospedale centrale
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