Secondo una consolidata retorica dell’innovazione, la comunicazione organizzativa nel futuro è destinata ad essere mediata da tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT). Le istituzioni sanitarie sono ritenute tra le maggiori beneficiarie potenziali di tali strumenti, che le renderebbero capaci di erogare servizi in modo più rapido, efficiente e collaborativo. A tutt’oggi, tuttavia, anche in contesti ad elevato utilizzo di ICT, è facile osservare come la carta non accenni a diminuire. Qui ci proponiamo di riflettere su tale fenomeno tramite un’indagine empirica di stampo etnografico condotta in un reparto ospedaliero e focalizzata sulle attività con cui le infermiere ‘mettono in comunicazione’ due sistemi informativi elettronici solo parzialmente interoperabili tramite un’articolata serie di artefatti, regole, spazi e pratiche lavorative. I dati raccolti mostrano come la gestione e la condivisione delle informazioni siano come uno sforzo collaborativo che richiede la produzione di metadati, convenzioni, regole atte a consentire la comunicazione, facendo spesso uso di artefatti di natura differente. La nostra analisi suggerisce che tali pratiche collaborative siano possibili solo grazie alla creazione di una topografia condivisa dello spazio lavorativo all’interno del quale le informazioni sono distribuite per supportare l’articolazione dei diversi compiti. In questa prospettiva, la digitalizzazione nella trasmissione delle informazioni appare come potenzialmente destabilizzante per la pratica osservata in quanto, se non accuratamente studiata, rischia di sottrarre rilevanti appigli di senso agli attori organizzativi.

Costruire ponti di carta tra sistemi informativi. Pratiche spazializzate della gestione dell’informazione nel lavoro infermieristico

Piras, Enrico Maria;Eccher, Claudio
2010-01-01

Abstract

Secondo una consolidata retorica dell’innovazione, la comunicazione organizzativa nel futuro è destinata ad essere mediata da tecnologie della comunicazione e dell’informazione (ICT). Le istituzioni sanitarie sono ritenute tra le maggiori beneficiarie potenziali di tali strumenti, che le renderebbero capaci di erogare servizi in modo più rapido, efficiente e collaborativo. A tutt’oggi, tuttavia, anche in contesti ad elevato utilizzo di ICT, è facile osservare come la carta non accenni a diminuire. Qui ci proponiamo di riflettere su tale fenomeno tramite un’indagine empirica di stampo etnografico condotta in un reparto ospedaliero e focalizzata sulle attività con cui le infermiere ‘mettono in comunicazione’ due sistemi informativi elettronici solo parzialmente interoperabili tramite un’articolata serie di artefatti, regole, spazi e pratiche lavorative. I dati raccolti mostrano come la gestione e la condivisione delle informazioni siano come uno sforzo collaborativo che richiede la produzione di metadati, convenzioni, regole atte a consentire la comunicazione, facendo spesso uso di artefatti di natura differente. La nostra analisi suggerisce che tali pratiche collaborative siano possibili solo grazie alla creazione di una topografia condivisa dello spazio lavorativo all’interno del quale le informazioni sono distribuite per supportare l’articolazione dei diversi compiti. In questa prospettiva, la digitalizzazione nella trasmissione delle informazioni appare come potenzialmente destabilizzante per la pratica osservata in quanto, se non accuratamente studiata, rischia di sottrarre rilevanti appigli di senso agli attori organizzativi.
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