L’integrazione di dati laser scanner e fotografia digitale per la modellazione tridimensionale permette di documentare e ricostruire virtualmente siti d’interesse archeologico e, allo stesso tempo, fornire uno strumento per l’interpretazione delle dinamiche formative e di trasformazione del sito in studio. Il caso di studio riportato è un riparo preistorico (Riparo Gaban) situato vicino a Trento. Il rilievo digitale è stato motivato dalla necessità di consolidamento del testimone stratigrafico e dalla ripresa, dopo vent’anni, delle ricerche archeologiche. L’interno del sito è protetto da una costruzione moderna eretta allo scopo di riparare l’area e che ne impedisce una visione d’insieme. E’ stato quindi necessario creare due modelli tridimensionali distinti e poi registrarli insieme attraverso un algoritmo basato sui quaternioni di rotazione. Il lavoro mostra come le nuove tecnologie geomatiche possano essere impiegate nel campo archeologico per fornire in tempi relativamente brevi informazioni utili a specialisti del settore.

Laser scanner e fotografia digitale per la modellazione e l´analisi di siti archeologici: il caso studio del Riparo Gaban

Girardi, Stefano;Voltolini, Francesca;Rizzi, Alessandro;Remondino, Fabio;Gonzo, Lorenzo
2007-01-01

Abstract

L’integrazione di dati laser scanner e fotografia digitale per la modellazione tridimensionale permette di documentare e ricostruire virtualmente siti d’interesse archeologico e, allo stesso tempo, fornire uno strumento per l’interpretazione delle dinamiche formative e di trasformazione del sito in studio. Il caso di studio riportato è un riparo preistorico (Riparo Gaban) situato vicino a Trento. Il rilievo digitale è stato motivato dalla necessità di consolidamento del testimone stratigrafico e dalla ripresa, dopo vent’anni, delle ricerche archeologiche. L’interno del sito è protetto da una costruzione moderna eretta allo scopo di riparare l’area e che ne impedisce una visione d’insieme. E’ stato quindi necessario creare due modelli tridimensionali distinti e poi registrarli insieme attraverso un algoritmo basato sui quaternioni di rotazione. Il lavoro mostra come le nuove tecnologie geomatiche possano essere impiegate nel campo archeologico per fornire in tempi relativamente brevi informazioni utili a specialisti del settore.
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