Introduzione: Gli aggravamenti clinici durante la degenza ospedaliera in area medica possono determinare il decesso precoce del paziente o il trasferimento non programmato in reparti intensivi1. Una adeguata stratificazione del grado di instabilità clinica dei pazienti può consentire l’erogazione di cure differenziate e di diversa intensità basate sulle necessità dei pazienti. Presso il reparto di Medicina Interna dell’Ospedale S. Chiara di Trento è stato implementato un nuovo modello organizzativo per Intensità di Cura (IC). A tale scopo sono stati introdotti specifici strumenti di monitoraggio e uno score di valutazione standardizzato e internazionalmente validato: il National Early Warning Score (NEWS). Obiettivo: Dimostrare come la riorganizzazione di un reparto di Medicina Interna basata su un modello per IC, utilizzando uno score di stratificazione del rischio di deterioramento clinico, migliori outcome clinici ed organizzativi del reparto. Metodologia: Il processo di cambiamento è stato effettuato in due step: una prima fase di validazione del potere prognostico del NEWS nel contesto locale2, una seconda di implementazione di un reparto per IC sulla base della stratificazione del rischio clinico dei pazienti. Sono stati analizzati gli accessi effettuati nel reparto di Medicina Interna dell’Ospedale Santa Chiara di Trento durante sei anni: 2012 e 2013 (non-IC), 2014, 2015, 2016 e 2017 (IC). Sono stati comparati 1453 e 1393 accessi consecutivi con il modello non-IC e 1437, 1622, 1498 e 1435 con il modello IC. È stata quindi effettuata una trend analisi su tutti gli anni. Gli outcome valutati sono stati: mortalità, mortalità precoce (<72 ore), trasferimenti per aggravamento verso i reparti intensivi, accettazione dai reparti intensivi e dagli altri ospedali della rete. Risultati: Le mortalità intraospedaliere totale e precoce sono passate rispettivamente dal 8,7% nel 2012 al 7,0% nel 2017 (p di trend=0,02) e dal 3,5% nel 2012 al 2,2% nel 2017 (p di trend <0,01). I trasferimenti per aggravamento sono diminuiti partendo da un 4,2% nel 2012 ad un 1,6% nel 2017 (p di trend<0,01). Contemporaneamente le accettazioni dai reparti intensivi e dagli altri ospedali della rete sono aumentate passando rispettivamente da 1,9% nel 2012 a 5,2% nel 2017 (p di trend<0,01) e da 4,0% nel 2012 al 9,6% nel 2017 (p di trend<0,01). Conclusioni: L’implementazione del modello IC basato sul NEWS, ha portato un miglioramento continuo degli esiti clinici e della gestione dei flussi intra ed inter ospedalieri. Tale approccio, basato su un utilizzo appropriato delle tecnologie disponibili, consente il superamento di un’organizzazione indifferenziata che assegna a tutti i pazienti uno standard “medio” di cura, calibrando l’intensità di assistenza sulla base del rischio di instabilità clinica del paziente, fornendo un setting di cura più appropriato.
Un modello per intensità di cura basato sulla stratificazione del rischio di instabilità clinica dei pazienti consente l’erogazione di cure più appropriate e migliora gli esiti clinici ed organizzativi in Medicina Interna.
Rigoni M;Nollo G.
2018-01-01
Abstract
Introduzione: Gli aggravamenti clinici durante la degenza ospedaliera in area medica possono determinare il decesso precoce del paziente o il trasferimento non programmato in reparti intensivi1. Una adeguata stratificazione del grado di instabilità clinica dei pazienti può consentire l’erogazione di cure differenziate e di diversa intensità basate sulle necessità dei pazienti. Presso il reparto di Medicina Interna dell’Ospedale S. Chiara di Trento è stato implementato un nuovo modello organizzativo per Intensità di Cura (IC). A tale scopo sono stati introdotti specifici strumenti di monitoraggio e uno score di valutazione standardizzato e internazionalmente validato: il National Early Warning Score (NEWS). Obiettivo: Dimostrare come la riorganizzazione di un reparto di Medicina Interna basata su un modello per IC, utilizzando uno score di stratificazione del rischio di deterioramento clinico, migliori outcome clinici ed organizzativi del reparto. Metodologia: Il processo di cambiamento è stato effettuato in due step: una prima fase di validazione del potere prognostico del NEWS nel contesto locale2, una seconda di implementazione di un reparto per IC sulla base della stratificazione del rischio clinico dei pazienti. Sono stati analizzati gli accessi effettuati nel reparto di Medicina Interna dell’Ospedale Santa Chiara di Trento durante sei anni: 2012 e 2013 (non-IC), 2014, 2015, 2016 e 2017 (IC). Sono stati comparati 1453 e 1393 accessi consecutivi con il modello non-IC e 1437, 1622, 1498 e 1435 con il modello IC. È stata quindi effettuata una trend analisi su tutti gli anni. Gli outcome valutati sono stati: mortalità, mortalità precoce (<72 ore), trasferimenti per aggravamento verso i reparti intensivi, accettazione dai reparti intensivi e dagli altri ospedali della rete. Risultati: Le mortalità intraospedaliere totale e precoce sono passate rispettivamente dal 8,7% nel 2012 al 7,0% nel 2017 (p di trend=0,02) e dal 3,5% nel 2012 al 2,2% nel 2017 (p di trend <0,01). I trasferimenti per aggravamento sono diminuiti partendo da un 4,2% nel 2012 ad un 1,6% nel 2017 (p di trend<0,01). Contemporaneamente le accettazioni dai reparti intensivi e dagli altri ospedali della rete sono aumentate passando rispettivamente da 1,9% nel 2012 a 5,2% nel 2017 (p di trend<0,01) e da 4,0% nel 2012 al 9,6% nel 2017 (p di trend<0,01). Conclusioni: L’implementazione del modello IC basato sul NEWS, ha portato un miglioramento continuo degli esiti clinici e della gestione dei flussi intra ed inter ospedalieri. Tale approccio, basato su un utilizzo appropriato delle tecnologie disponibili, consente il superamento di un’organizzazione indifferenziata che assegna a tutti i pazienti uno standard “medio” di cura, calibrando l’intensità di assistenza sulla base del rischio di instabilità clinica del paziente, fornendo un setting di cura più appropriato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.