Il reparto di Medicina Interna accoglie un grande numero di ricoveri ospedalieri con gravità clinica non omogenea. Gli aggravamenti clinici durante la degenza possono determinare il decesso precoce del paziente o il trasferimento non programmato in reparti intensivi [1]. Obiettivo del lavoro è confrontare gli esiti clinici e gestionali di un nuovo modello organizzativo per intensità di cura (IC), rispetto ad un modello standard (SC). Sono stati analizzati 4438 pazienti ammessi consecutivamente al reparto di Medicina Interna dell’Ospedale S. Chiara di Trento dal 2013 al 2015. Il modello SC, in vigore nel 2013, assegnava i posti letto in base alla sola disponibilità, mentre il modello IC, introdotto nel 2014, assegnava i posti letto in base al livello di gravità del paziente valutato con uno score di gravità accompagnato al giudizio clinico. Sono stati analizzati i seguenti outcome: mortalità precoce (<72 ore), numero di trasferimenti urgenti verso reparti intensivi, pazienti in stepdown dai reparti intensivi, pazienti instabili trasferiti dagli altri ospedali della rete. Nei tre anni, il modello IC, rispetto al modello SC, ha progressivamente ridotto il numero di trasferimenti urgenti per deterioramento clinico dal 5,0%, 1,9% al 1,7% (p<0,01). Sono aumentati gli accessi in stepdown da reparti intensivi dal 2,4%, 4,3%, 4,0% (p<0,02) ed il numero di accessi per trasferimento da ospedali spoke da 4,3%, 7,5%, 6,7% (p<0,01). È stata, infine, osservata una tendenza nella riduzione di morti precoci dal 3,2%, 2,6%, al 1,9%. L’implementazione del modello IC ha portato un miglioramento immediato della gestione posti letto per i reparti intensivi e per gli ospedali della rete, e un trend di miglioramento degli outcome clinici. Progettare diversi setting di cura, basati sulla gravità clinica e sulle esigenze dei pazienti, può migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi, ridurre un uso inappropriato dei posti letto, portare ad un progressivo miglioramento degli esiti clinici.
Cambiamento del modello organizzativo in un reparto di Medicina Interna: da un modello Standard ad un modello per Intensità di Cura. Valutazione d’esito a due anni dall’introduzione.
Rigoni, Marta;Nollo, Giandomenico;
2016-01-01
Abstract
Il reparto di Medicina Interna accoglie un grande numero di ricoveri ospedalieri con gravità clinica non omogenea. Gli aggravamenti clinici durante la degenza possono determinare il decesso precoce del paziente o il trasferimento non programmato in reparti intensivi [1]. Obiettivo del lavoro è confrontare gli esiti clinici e gestionali di un nuovo modello organizzativo per intensità di cura (IC), rispetto ad un modello standard (SC). Sono stati analizzati 4438 pazienti ammessi consecutivamente al reparto di Medicina Interna dell’Ospedale S. Chiara di Trento dal 2013 al 2015. Il modello SC, in vigore nel 2013, assegnava i posti letto in base alla sola disponibilità, mentre il modello IC, introdotto nel 2014, assegnava i posti letto in base al livello di gravità del paziente valutato con uno score di gravità accompagnato al giudizio clinico. Sono stati analizzati i seguenti outcome: mortalità precoce (<72 ore), numero di trasferimenti urgenti verso reparti intensivi, pazienti in stepdown dai reparti intensivi, pazienti instabili trasferiti dagli altri ospedali della rete. Nei tre anni, il modello IC, rispetto al modello SC, ha progressivamente ridotto il numero di trasferimenti urgenti per deterioramento clinico dal 5,0%, 1,9% al 1,7% (p<0,01). Sono aumentati gli accessi in stepdown da reparti intensivi dal 2,4%, 4,3%, 4,0% (p<0,02) ed il numero di accessi per trasferimento da ospedali spoke da 4,3%, 7,5%, 6,7% (p<0,01). È stata, infine, osservata una tendenza nella riduzione di morti precoci dal 3,2%, 2,6%, al 1,9%. L’implementazione del modello IC ha portato un miglioramento immediato della gestione posti letto per i reparti intensivi e per gli ospedali della rete, e un trend di miglioramento degli outcome clinici. Progettare diversi setting di cura, basati sulla gravità clinica e sulle esigenze dei pazienti, può migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi, ridurre un uso inappropriato dei posti letto, portare ad un progressivo miglioramento degli esiti clinici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.