Le fratture del femore prossimale nei soggetti anziani si caratterizzano per alte mortalità e disabilità, con elevati costi sociali e sanitari. Le linee guida indicano come un trattamento precoce e multidisciplinare di questi pazienti migliori gli esiti clinici e organizzativi. Per l’ospedale S. Chiara di Trento il Programma Nazionale Esiti 2005-2011 evidenziava performance peggiori della media nazionale per la proporzione di operati entro 48 ore dal ricovero e migliori per la mortalità a trenta giorni. Nel giugno 2012 è stato avviato un percorso clinico-assistenziale ortogeriatrico che ha coinvolto cinque unità operative ospedaliere. Obiettivo di questo lavoro è quello di comparare gli esiti dei pazienti ricoverati per frattura del collo del femore con età superiore a 65 anni nei periodi pre e post introduzione del percorso. Sono stati analizzati 141 pazienti pre-percorso e 168 post-percorso curati nel 2012. E’ stata effettuata una statistica descrittiva valutando per entrambi i gruppi il numero di pazienti operati entro 48 ore dal ricovero (chi-quadrato), le mediane del tempo che intercorre tra l’accesso in ospedale e l’intervento chirurgico (test di Wilcoxon-Mann-Whitney), la sopravvivenza a diversi tempi (analisi Kaplan-Meier) e i giorni di degenza medi (t-test). Si è scelta una soglia di significatività a p≤0.05. Il numero di pazienti operati entro 48 ore aumenta significativamente nei pazienti post rispetto ai pazienti pre-percorso. L’analisi di sopravvivenza non mostra curve significativamente diverse tra pazienti pre e post per tutti i tempi di follow-up. La mediana del tempo accesso-intervento e la media dei giorni di degenza diminuiscono significativamente nei pazienti post. L’introduzione del percorso assistenziale ha migliorato la tempestività dell’intervento chirurgico e ridotto i giorni di degenza. Va investigato l’effetto del programma sugli outcome funzionali del paziente e i risultati vanno confermati su un campione più numeroso di pazienti.

Valutazione di un percorso assistenziale di ortogeriatria per la gestione delle fratture da fragilità nei pazienti anziani

Rigoni, Marta;Nollo, Giandomenico;
2014-01-01

Abstract

Le fratture del femore prossimale nei soggetti anziani si caratterizzano per alte mortalità e disabilità, con elevati costi sociali e sanitari. Le linee guida indicano come un trattamento precoce e multidisciplinare di questi pazienti migliori gli esiti clinici e organizzativi. Per l’ospedale S. Chiara di Trento il Programma Nazionale Esiti 2005-2011 evidenziava performance peggiori della media nazionale per la proporzione di operati entro 48 ore dal ricovero e migliori per la mortalità a trenta giorni. Nel giugno 2012 è stato avviato un percorso clinico-assistenziale ortogeriatrico che ha coinvolto cinque unità operative ospedaliere. Obiettivo di questo lavoro è quello di comparare gli esiti dei pazienti ricoverati per frattura del collo del femore con età superiore a 65 anni nei periodi pre e post introduzione del percorso. Sono stati analizzati 141 pazienti pre-percorso e 168 post-percorso curati nel 2012. E’ stata effettuata una statistica descrittiva valutando per entrambi i gruppi il numero di pazienti operati entro 48 ore dal ricovero (chi-quadrato), le mediane del tempo che intercorre tra l’accesso in ospedale e l’intervento chirurgico (test di Wilcoxon-Mann-Whitney), la sopravvivenza a diversi tempi (analisi Kaplan-Meier) e i giorni di degenza medi (t-test). Si è scelta una soglia di significatività a p≤0.05. Il numero di pazienti operati entro 48 ore aumenta significativamente nei pazienti post rispetto ai pazienti pre-percorso. L’analisi di sopravvivenza non mostra curve significativamente diverse tra pazienti pre e post per tutti i tempi di follow-up. La mediana del tempo accesso-intervento e la media dei giorni di degenza diminuiscono significativamente nei pazienti post. L’introduzione del percorso assistenziale ha migliorato la tempestività dell’intervento chirurgico e ridotto i giorni di degenza. Va investigato l’effetto del programma sugli outcome funzionali del paziente e i risultati vanno confermati su un campione più numeroso di pazienti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11582/308706
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