Lo Stato moderno ha rappresentato uno dei principali snodi discorsivi della storiografia europea degli ultimi due secoli, una sorta di idealtipo intorno a cui si è rimodellata e organizzata la realtà storica. Il tempo presente spinge a interrogare i contorni della modernità statuale, poiché l’impressione è che quella sia un’esperienza sulla via del declino. C’è però da chiedersi se la conformazione contemporanea dello Stato, quella che sembra non avere più un centro e pare condannata a uno sfrangiamento sempre più manifesto, non offra l’ennesima conferma che lo Stato rappresenta un fenomeno in movimento alla costante ricerca di nuove forme attraverso cui manifestarsi. Non rappresentando una necessità della storia universale, lo Stato ha affrontato un percorso di ridefinizione dei propri contorni senza che ciò ne abbia decretato il pieno tramonto. L’apertura verso lo spazio giuridico globale impone naturalmente un ripensamento degli orizzonti di legittimazione del fenomeno statale e del rapporto tra il suo elemento fondativo, tradizionalmente ancorato alle costruzioni teoriche del patto originario e del potere costituente, e la sua concretizzazione storica. I contorni del paesaggio giuridico disegnato da questa lunga età di transizione non sono ancora definiti e la decisa riemersione della società impone nuove forme all’edificio della modernità giuridica, ma non tutte le campiture di quell’esperienza sono dissolte e intorno ad esse, pur trasfigurate, sembra di intravedere i nuovi modelli di organizzazione del potere e della società.

Oltre la modernità. Osservazioni sul paradigma statuale in età contemporanea

Cau, Maurizio
2015-01-01

Abstract

Lo Stato moderno ha rappresentato uno dei principali snodi discorsivi della storiografia europea degli ultimi due secoli, una sorta di idealtipo intorno a cui si è rimodellata e organizzata la realtà storica. Il tempo presente spinge a interrogare i contorni della modernità statuale, poiché l’impressione è che quella sia un’esperienza sulla via del declino. C’è però da chiedersi se la conformazione contemporanea dello Stato, quella che sembra non avere più un centro e pare condannata a uno sfrangiamento sempre più manifesto, non offra l’ennesima conferma che lo Stato rappresenta un fenomeno in movimento alla costante ricerca di nuove forme attraverso cui manifestarsi. Non rappresentando una necessità della storia universale, lo Stato ha affrontato un percorso di ridefinizione dei propri contorni senza che ciò ne abbia decretato il pieno tramonto. L’apertura verso lo spazio giuridico globale impone naturalmente un ripensamento degli orizzonti di legittimazione del fenomeno statale e del rapporto tra il suo elemento fondativo, tradizionalmente ancorato alle costruzioni teoriche del patto originario e del potere costituente, e la sua concretizzazione storica. I contorni del paesaggio giuridico disegnato da questa lunga età di transizione non sono ancora definiti e la decisa riemersione della società impone nuove forme all’edificio della modernità giuridica, ma non tutte le campiture di quell’esperienza sono dissolte e intorno ad esse, pur trasfigurate, sembra di intravedere i nuovi modelli di organizzazione del potere e della società.
2015
978-88-15-25349-1
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11582/303126
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