scopo di questo lavoro è lo sviluppo di modelli predittivi applicati ai problemi di gestione faunistica delle popolazioni di \emph{ungulati} in Trentino. In particolare, sono stati costruiti degli strumenti per analizzare, in termini delle variabili faunistiche di maggiore interesse, i dati relativi all`attivit\`{a} di prelievo venatorio per la specie del Capriolo (Capreolus capreolus}) e per fornire degli indicatori sullo stato della popolazione per le 237 riserve e i 21 distretti faunistici durante gli anni 94--97. Sono stati inizialmente trasferiti su supporto informatico, per la prima volta in Trentino, i dati relativi ai censimenti su aree campione e sono stati quindi validati e rielaborati al fine di renderli il più possibile omogenei tra di loro. Inoltre si sono integrati tutti i dati di carattere venatorio e di censimento con i dati riferiti alla rappresentazione su cartografia digitale del terreno del Trentino, comprendenti anche i confini delle riserve di caccia e dei distretti faunistici, gestiti tramite GRASS{Geographical Resource Analysis Support System}, un ambiente GIS {Sistema Informativo Geografico}). Utilizzando una rielaborazione della cartografia forestale e di quella urbanistica provinciale è stato possibile calcolare la superficie di habitat di base attraverso la costruzione di strumenti GRASS che hanno permesso la formalizzazione di un modello sperimentale per l`habitat del Capriolo. In questo modo si è ottenuta una base dati finale composta dai dati di censimento, dai dati di gestione e dai dati di cartografia numerica, da cui si sono attinte di volta in volta le variabili utilizzate nel corso dell`attività di analisi esplorativa e di modellizzazione. Una volta completata la base dati, sono stati analizzati i dati sviluppando nuove procedure grafiche per l`analisi dei principali indicatori di gestione faunistica della specie interessata. Sulla base delle analisi dei dati 94--97, sono stati sviluppati dei modelli in grado di rappresentare la consistenza a partire dai censimenti e quindi dei modelli in grado di predire la densità di abbattimento tenendo conto della densità di consistenza e di variabili legate alla struttura di sesso ed età della popolazione. In entrambi i casi, i modelli che meglio si sono adattati ai dati sono i modelli locali}, ottenuti aggregando i dati relativi alle riserve per i distretti faunistici di appartenenza. Le configurazioni delle variabili vengono mantenute per ogni distretto e il calcolo dei parametri avviene separatamente. Utilizzando le variabili relative ai censimenti effettuati sulle aree campione nel tentativo di rappresentare la consistenza, si sono calcolati i modelli locali annuali che tengono conto della porzione di area campionata e modelli locali addestrati sui dati del triennio 94-96 e testati sui dati del 97. Il metodo dei modelli locali è stato quindi adottato nello sviluppo di modelli in grado di predire la densità di abbattimento di ogni riserva a partire dai dati relativi all`esperienza gestionale del Servizio Faunistico durante gli anni 94-96. Lo sviluppo di tali modelli è partito da un modello lineare di base contenente gran parte delle variabili faunistiche legate alla struttura di sesso ed età della popolazione osservata durante i censimenti primaverili sulle aree campione; in particolare il modello lineare di base utilizza come predittori la densità di consistenza, il rapporto maschi sul totale, il rapporto maschi adulti su maschi totali e il rapporto adulti totali sulla popolazione; tutte le variabili, fatta eccezione per la densità di consistenza, sono riferite ai dati di censimento. Per ogni distretto si sono automaticamente scartate le variabili meno importanti ai fini predittivi del modello secondo la statistica di Mallows Cp. In tal modo si sono ottenuti per ciascun distretto modelli lineari contenenti solo le variabili più significative del modello di base che sono risultate efficaci nelle predizioni per l`anno 97. ...

Modelli predittivi per la gestione faunistica del capriolo in Trentino

Donini, Angela
1999-01-01

Abstract

scopo di questo lavoro è lo sviluppo di modelli predittivi applicati ai problemi di gestione faunistica delle popolazioni di \emph{ungulati} in Trentino. In particolare, sono stati costruiti degli strumenti per analizzare, in termini delle variabili faunistiche di maggiore interesse, i dati relativi all`attivit\`{a} di prelievo venatorio per la specie del Capriolo (Capreolus capreolus}) e per fornire degli indicatori sullo stato della popolazione per le 237 riserve e i 21 distretti faunistici durante gli anni 94--97. Sono stati inizialmente trasferiti su supporto informatico, per la prima volta in Trentino, i dati relativi ai censimenti su aree campione e sono stati quindi validati e rielaborati al fine di renderli il più possibile omogenei tra di loro. Inoltre si sono integrati tutti i dati di carattere venatorio e di censimento con i dati riferiti alla rappresentazione su cartografia digitale del terreno del Trentino, comprendenti anche i confini delle riserve di caccia e dei distretti faunistici, gestiti tramite GRASS{Geographical Resource Analysis Support System}, un ambiente GIS {Sistema Informativo Geografico}). Utilizzando una rielaborazione della cartografia forestale e di quella urbanistica provinciale è stato possibile calcolare la superficie di habitat di base attraverso la costruzione di strumenti GRASS che hanno permesso la formalizzazione di un modello sperimentale per l`habitat del Capriolo. In questo modo si è ottenuta una base dati finale composta dai dati di censimento, dai dati di gestione e dai dati di cartografia numerica, da cui si sono attinte di volta in volta le variabili utilizzate nel corso dell`attività di analisi esplorativa e di modellizzazione. Una volta completata la base dati, sono stati analizzati i dati sviluppando nuove procedure grafiche per l`analisi dei principali indicatori di gestione faunistica della specie interessata. Sulla base delle analisi dei dati 94--97, sono stati sviluppati dei modelli in grado di rappresentare la consistenza a partire dai censimenti e quindi dei modelli in grado di predire la densità di abbattimento tenendo conto della densità di consistenza e di variabili legate alla struttura di sesso ed età della popolazione. In entrambi i casi, i modelli che meglio si sono adattati ai dati sono i modelli locali}, ottenuti aggregando i dati relativi alle riserve per i distretti faunistici di appartenenza. Le configurazioni delle variabili vengono mantenute per ogni distretto e il calcolo dei parametri avviene separatamente. Utilizzando le variabili relative ai censimenti effettuati sulle aree campione nel tentativo di rappresentare la consistenza, si sono calcolati i modelli locali annuali che tengono conto della porzione di area campionata e modelli locali addestrati sui dati del triennio 94-96 e testati sui dati del 97. Il metodo dei modelli locali è stato quindi adottato nello sviluppo di modelli in grado di predire la densità di abbattimento di ogni riserva a partire dai dati relativi all`esperienza gestionale del Servizio Faunistico durante gli anni 94-96. Lo sviluppo di tali modelli è partito da un modello lineare di base contenente gran parte delle variabili faunistiche legate alla struttura di sesso ed età della popolazione osservata durante i censimenti primaverili sulle aree campione; in particolare il modello lineare di base utilizza come predittori la densità di consistenza, il rapporto maschi sul totale, il rapporto maschi adulti su maschi totali e il rapporto adulti totali sulla popolazione; tutte le variabili, fatta eccezione per la densità di consistenza, sono riferite ai dati di censimento. Per ogni distretto si sono automaticamente scartate le variabili meno importanti ai fini predittivi del modello secondo la statistica di Mallows Cp. In tal modo si sono ottenuti per ciascun distretto modelli lineari contenenti solo le variabili più significative del modello di base che sono risultate efficaci nelle predizioni per l`anno 97. ...
1999
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